LE CARROZZE RECORDS etichetta indipendente
En Pathos Trio |
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prezzo di vendita: 10,00 Euro
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Donatella Debolini soprano Duccio Bianchi e Stefano Brondi chitarre L'associazione tra voce e chitarra è stata coltivata sia nella musica classica che nella musica popolare: essa tocca i poli opposti della raffinatezza artistica estrema e della più sbrigativa praticità. Individuate le peculiarità del duo voce e chitarra da parte di numerosi compositori (una lunga linea ideale collega Carl Maria von Weber a Benjamin Britten e a Peter Maxwell Davies e i poeti da loro musicati), negli ultimi due secoli si è formato un repertorio di non piccole dimensioni, che va dal lied all'arietta sentimentale, dalla spensierata seguidilla al song drammatico e introspettivo. Non paghi di questo ragguardevole patrimonio musicale, gli inquieti chitarristi seguitano tuttavia a esplorare il repertorio altrui, ed è quanto avviene anche nel caso di questo disco, dove musiche originali per voce e pianoforte vengono proposte in una nuova veste per voce e due chitarre. Ovviamente, i sacrifici che un duo di chitarra richiede a un testo pianistico sono molto minori di quelli che imporrebbe una chitarra sola, e non ci riferiamo soltanto all'aspetto quantitativo - assai più salvaguardato dal duo, ma anche, e soprattutto, all'orchestrazione interna che, nel caso di cui si tratta, non solo è assai più ricca di quella accessibile alla singola chitarra, ma giunge anche a sfidare l'originale abito pianistico, il quale può vincerla sì in potenza, ma non certo in varietà coloristica e in trasparenza policroma. Federico Mompou (Barcelona, 1893 - 1987) è uno dei musicisti del Novecento velati dal pregiudizio di una critica e di una storiografia improntate al settarismo ideologico. La sua opera - per molti versi accostabile a quella di Gabriel Fauré - si può definire intimista nel senso più proprio del termine, cioè riconoscendole una singolare profondità di pensiero musicale raggiunta nell'ambito - apparentemente limitato - della musica pianistica o della lirica per voce e pianoforte. Il titolo di una raccolta pianistica di Mompou, sfiorando l'ossimoro, svela più a fondo di qualunque descrizione il carattere e lo stile dell'autore: Musica callada. Il rifiuto di ogni forma di retorica, di ogni magniloquenza, di ogni artificio, la scelta formale che sempre punta all'immediatezza dell'espressione e all'essenzialità dei mezzi, conferiscono alla musica di questo autore originalissimo e solitario una trasparenza e una preziosità inconfondibili. Mompou scrisse anche per chitarra, arricchendo il repertorio originale dello strumento con la splendida Suite Compostelana e con il dittico Canción y Danza n. 13. Il ciclo di canzoni per voce e pianoforte intitolato in catalano Combat del somni (Combattimento del sogno) è stato creato su liriche del poeta catalano J. Janés: il calore sensuale dei suoi versi d'amore, anziché accendersi nella fiamma della poesia erotica, si purifica in immagini cristalline, quasi metafisiche. La musica di Mompou, che evita ogni incolonnamento strofico, si distende in un flusso continuo di sonorità liquide, di una limpidezza che tocca il mistero proprio nel momento in cui si apre allo splendore della luce (non è un caso che Vladimir Jankélévitch si sentisse affascinato dalla musica di Mompou non meno che da quella di Debussy). Nella lirica Damunt de tu només les flors la linea del canto si appoggia su un tessuto pianistico etereo, vera celebrazione della bellezza del suono quale metafora della bellezza della donna sommersa dai fiori. La lirica Aquesta nit un mateix vent ispira il compositore alla ricerca di una leggerezza immateriale, e l'assenza di gravità si manifesta soprattutto nella sezione centrale, dove la scansione metrica si fa pressoché impercettibile. Nel brano Jo et pressentia com la mar la musica invece assume direzione e movimento, ma sempre in assenza di un obiettivo terreno, protesa nell'indicazione di ciò che la motiva e, al tempo stesso, la trascende. Indubbiamente, in questi brani lo specifico suono del pianoforte ha una valenza insostituibile, ma è altrettanto vero che le due chitarre lavorano nella giusta direzione poetica.
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